Seconda fase: 4 e 5 giugno 2011 - La piazza è sbocciata!

Dopo il primo fine settimana da netturbini, gli occhi dei giardinieri hanno finalmente ricominciato a brillare. Al posto di sacchetti di spazzatura indifferenziata, sportelli di frigoriferi e scheletri di motorini, adesso hanno avuto a che fare con melograni, margherite e lavanda. Non prima però di essersi cimentati nel mestiere di falegnami:

tutte le piante recuperate grazie al vivaio comunale (nella persona del dott. Armato) e ai numerosi e generosi donatori privati non avrebbero trovato dove far riposare le avide radici se le celeri manine dei carpentieri improvvisati non avessero costruito loro delle ampie aiuole variopinte. Ci siamo lasciati prendere la mano e abbiamo realizzato persino una panchina tutta azzurra e un tavolo/vaso che sembra una coccinella.

Domenica, prima dell'inaugurazione, sono arrivate le piante trasportate dal vivaio su quattro ruote della giardiniera Stefania.

Alle 17h30 le strade di Ballarò hanno cominciato a riempirsi di fiori di campo e fiGhi d'India animati che hanno sfilato per il quartiere invitando i passanti a unirsi al piccolo corteo.

Dopo aver ascoltato la fiaba di Oleandro e la principessa Flora raccontata dalla voce sapiente del giardiniere Alberto,

il corteo è arrivato finalmente in piazzetta dov'è stata posizionata la Santuzza in versione chaise longue realizzata dalla giardiniera Simonetta. Acceso un cero abbiamo intonato un canto africano che Santa Rosalia, dall'alto della sua imperturbabilità, avrà sicuramente apprezzato comprendendone (a differenza nostra) ogni singola parola. Sotto la protezione della nostra Santuzza poliglotta ci siamo scatenati nelle danze.

Dopo un dibattito incentrato sul Mediterraneo como punto d'incontro e di dialogo tra popoli (non a caso lo abbiamo scelto come nome di battesimo della nostra piazza) e dopo esserci rifocillati con le pietanze preparate dalle taverne "Il garage" e "Il bersagliere", siamo tornati a scatenarci fino a tarda notte.

Senza strafare però perché alle spalle avevamo due giorni di lavoro intenso e perché, a fine serata, saremmo stati noi stessi a pulire e a rimettere tutto a posto. Durante tutta la sera sono arrivate decine di piante, tante che abbiamo dovuto portarle nel nostro mini vivaio al Clac. Decine di persone ci hanno lasciato donazioni sotto forma di denaro, sorrisi, incoraggiamenti e promesse di impegno per la futura sopravvivenza delle specie arboree trapiantate.

Adesso che è trascorso qualche giorno dall'inaugurazione, adesso che abbiamo visto la signora Lia l'ovara innaffiare le piante con la SUA acqua, adesso che la vicina ghanese ha sgridato due ragazzi che avevano buttato a terra una bottiglia di birra, adesso che se passi puoi vedere i tipi di via San Nicolò all'Albergheria prendersi finalmente l'ombra adagiati sul tavolo coccinella, adesso che i ragazzi si siedono sull'unica panca a cazzeggiare su facebook con l'iPod. Adesso possiamo dire che i lavori sono finalmente iniziati!

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