Laboratorio Ricicloso al Giardino Inglese e Domenica della munnizza al Giardinfosso dell'Albergheria

Questo fine settimana è trascorso all'insegna del Giardinaggio d'Assalto





Siamo passati da un laboratorio "naïf" con i bambini e i "grandi bambini", nella festosa atmosfera del Giardino Inglese 






ad una domenica in trincea, spalando cumuli e cumuli di immondizia, con una capacità camaleontica di adattamento.



-----

Nell'idillio del Giardino Inglese, sabato, in compagnia degli amici di Guerrilla Gardening Palermo, abbiamo allestito uno spazio con tutto il necessario per un laboratorio dal pollice verde. Dopo settimane passate a raccogliere vasi, vasetti, ciotole, latte, scatole di qualsiasi materiale, ritagli di riviste, semi, foglie e fiori secchi, abbiamo passato un allegro pomeriggio ad assemblare, tagliare, incollare e scegliere le talee preferite o i semi raccolti in questa prospera primavera palermitana. Insieme a noi tanti bambini super-creativi e felici di poter armeggiare con la terra, di scoprire che il seme del nespolo è il nocciolo all'interno di quel frutto arancione che chiamiamo, per l'appunto, la nespola. Bambini curiosi di scoprire alberi dai nomi esotici o addirittura latini come l'albero delle farfalle o la chorisia speciosa e alberi puliti come l'albero del sapone. Prima però la bottiglia o il vasetto selezionato è stato trasformato da ognuno, ritagliato e decorato aggiungendo fiori secchi, immagini colorate e disegni fatti a mano. Naturalmente oltre ai bambini, questo laboratorio ha coinvolto anche quei grandi che non se lo fanno ripetere due volte l'invito a sperimentare con la fantasia e con il verde. E non sono pochi, per fortuna!


 fase di preparazione dei vasi
 decoupage
semi di 
Chorisia speciosa
Bauhinia acuminata
Sapindus Mukorossi
Eriobotrya japonica


 riempiamo i nuovi vasi di terra


 inseriamo le talee delle piante grasse preferite




-------

Domenica mattina, non soddisfatti, ci siamo dati appuntamento all'Albergheria per cominciare a ripulire un nuovo spazio, scoperto un po' di tempo fa, grazie ad un amico autoctono, in uno dei mille vicoli sconosciuti del centro storico, chiamato Salita del Banditore. Il degrado in cui abbiamo trovato questo pezzo di terreno abbandonato è sconcertante, quelli che noi pensavamo cumuli di terra si sono rivelati strati di immondizia di anni e anni, ere geologiche di petrolio trasformato in bicchieri, bottiglie, buste e ogni sorta di contenitore. Il lavoro di recupero del suddetto spazio è appena cominciato e ci vorrà tempo e impegno per trasformarlo in un meraviglioso giardino in cui i bambini possano tornare a giocare, come scrivevamo nell'invito. Naturalmente da soli non ce la possiamo fare. Chiediamo a tutti di aiutarci, c'è bisogno di tante persone piene di energia per un'impresa del genere. 
Sarà comunque necessario contattare l'ente comunale preposto alla nettezza urbana perché una parte dei rifiuti sono calcinacci, mattoni, mattonelle, che non si possono smaltire con i rifiuti comuni. Inoltre al confine col terreno, separata da un muro, si è creata una vera e propria discarica a cielo aperto, uno spazio stretto e profondo dove la gente usa buttare i sacchi della spazzatura, metri cubi di pura fantasia del sacchetto. Alla fine della giornata, però, siamo riusciti a far riemergere la parete scoscesa di uno dei due lati lunghi, fatta da grossi tufi disposti a gradoni su un basamento di pietra compatto che ricorda luoghi ameni e bucolici, quello che potrebbe essere un piccolo angolo verde di paradiso, un paradosso che può esistere solo in un quartiere paradossale come l'Albergheria. 
Presto torneremo sul luogo del misfatto, cercando di insistere per ottenere la partecipazione degli abitanti della piccola viuzza. Di grande, fondamentale aiuto è stato Filippo, che vive nel palazzo adiacente al Giardinfosso e si prende cura dei gatti che del giardino hanno fatto la loro casa. I suoi vicini, ci scrutano, inizialmente, dalle finestre e dai balconi, finché una signora, con cui avevamo già parlato due settimane prima, invitandola a diffondere la voce del nostro arrivo, ci porta delle bottigline di Bitter, con allegati i classici bicchieri di plastica che guardiamo con una certa insofferenza. Da quel momento in poi è un via vai di vicini: arriva un signore in motorino e ci porta del tè freddo, un altro porta la colazione: cornetti e succo di frutta, più tardi qualcuno si presenta con dei panini imbottiti di salame e prosciutto e il classico secchio dell'acqua calato dal balcone con all'interno acqua fresca e caffè. Se proprio non c'è stata completa partecipazione, per lo meno non possiamo dire che ci hanno lasciato morire di fame!  
Tra i rifiuti abbiamo trovato tante cose interessanti, un piccolo tesoro, un vero e proprio zoo di animaletti di plastica, dal tacchino al coniglio con gli occhi strabuzzati, al cavallo, con cui allestiremo presto, in loco,un meraviglioso altarino faunistico per la Santuzza,  e la parete di tufi potrebbe ricordarne la grotta. Continua...  
 si inizia a intravedere la parete di tufi
 il muro nasconde uno spazio scoperto e riempito quasi totalmente di immondizia


 sotto uno strato di terra si nascondono strati e strati di rifiuti


Concludendo, una riflessione. In realtà non v'è differenza di fondo tra le due giornate, scavando per arrivare all'osso, che si tratti riciclo creativo o di recupero di uno spazio verde abbandonato, sempre con la munnizza abbiamo avuto a che fare!

Nessun commento:

Posta un commento