4 dicembre 2010 - Il Giardino di Santa Rosalia è risorto

Un pezzo di città è cambiato. 
 
Si tratta di 15 m² appena. Superficie sufficiente a sentire viva e pulsante la nostra traccia nel cuore del centro storico palermitano. Il giardino di Santa Rosalia è un’aiuola nel bel mezzo di Ballarò, in via Gian Luca Barbieri, accanto alla Fabbrica di Cannoli Rosciglione, per intenderci. Più che crearla è bastato, sabato scorso, farla rinascere a poco a poco dai cumuli di spazzatura (gomme, gabbie per uccellini, specchi rotti, cartoni, oggetti irriconoscibili perché in decomposizione avanzata).  
La scorsa estate in questo piccolo spazio “verde” era già avvenuta un’azione di Albergherilla: vi erano stati trapiantati un banano, un fico d’India e una cicas.  I primi continuano a crescere indisturbati, visto che soggiornano nella suite presidenziale del giardino: una vasca a circa un metro dal livello raggiungibile dalle automobili. Eravamo tutti in pensiero, piuttosto, per la sopravvivenza della cicas, quando abbiamo deciso di riprendere in mano zappe e rastrelli per farla respirare e portarle un po’ di compagnia. Nell’aiuola rinata sono atterrati, così, quattro pitosfori, un lillà, un tiglio, un fico d’India, diverse piante grasse, una spina santa e una lantana (questi due piombati qui direttamente dal salone di un vicino le cui finestre affacciano sul giardino) e, visto che si avvicina Natale, anche un’ Euphorbia pulcherrima, un punto rosso in mezzo al marrone scuro della terra appena dissodata.
È stata proprio la terra a sorprenderci: sotto i cumuli di munnizza e le erbacce dilaganti, cresceva il sospetto che ne avremmo trovata ben poca. Qualcuno si era anche offerto di portare della terra buona dalla campagna. Non è stato necessario: in mezzo alle zolle fresche di aratura cercavano di mettersi in salvo ciurme di lombrichi, spie della presenza di un humus tutto salutare. 
Per impedire alla parte più esterna del giardino di essere arrotata dall’ennesima macchina in cerca di posteggio si è provveduto a installare un muretto a base di tufo proveniente dal vicino palazzo, la cui unica parete superstite era crollata il mese scorso. Sotto lo sguardo sornione degli operai del cantiere (aperto appena due giorni fa dopo mesi di oblio), una carriola con la ruota bucata ha sopportato diverse andate e ritorni carica di pietre e vecchie mattonelle decorate.
Non ci siamo dimenticati nemmeno della suite che abbiamo provveduto a sfoltire e poi a rinverdire con piante utili e profumate, tra le quali la salvia, il rosmarino e la menta. Mancano solo i fagioli per i vicini che volessero attingervi per cucinare una bella zuppa.
Sono mancati i musici, intimoriti dalla pioggia (a cui anche noi stavamo per cedere), e i bambini della scuola “Nuccio”, botanici provetti come noi, che avevamo invitato all’azione. Ma nell’ultima mezz’ora c’è stato chi, grazie all’arrivo di melodie partenopee, ha lanciato in aria la zappa e la vanga per lanciarsi in una danza forsennata. E tra i bambini del quartiere, il piccolo Davide si è fatto in quattro scavando e piantando con dedizione, mentre altri si sono avvicinati per addentare una fetta di torta al limone.
 Alla fine, il terreno ben rastrellato, le conche intorno alle piante, il muretto ben in vista, mancava solo lei. La protettrice di Palermo e di tutte le sue contraddizioni: Santa Rosalia. Piccola ma potente, da sabato la Santuzza troneggia e vigila sull’intero giardino. Gli unici a cui permette di calpestare l’aiuola sono i gatti che, con l’arrivo della sera, si riuniscono intorno a lei e scorrazzano tra le piante con il naso allerta. 
pitosforo piantato nella'aiuola piccola




stato attuale aiuola grande


20 novembre 2010 -  ore 15:00 - via Porta di Castro, sotto l'arco, dopo la signora delle uova

INcontro - soprallougo 
alla "solita aiuola", per verificare lo stato attuale dello spazio e per parlare con la gente del posto sulla possibilità di partecipare ad una nuova imminente azione di
Albergheri(ll)a.

Chiunque sia interessato, sa dove trovarci.

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Casualmente, domani, 20 novembre 2010, cade la Giornata Nazionale dell'Albero.
Qui di seguito un piccolo comunicato di presentazione. Magari potremmo portare una piantina da piantare anche domani, visto che ci troviamo... non saremo alla Favorita in compagnia dei saggi agronomi, però, anche a Ballarò ti capita di incrociare dei pony!


Giornata nazionale dell’Albero 2010COMUNICATO STAMPA

Una giornata di educazione ambientale a Palermo è in calendario per il prossimo sabato 20 novembre, a cura dell’Assessore all’Ambiente, on. Marianna Caronia, in occasione della “Giornata nazionale dell’Albero 2010”.
Per l’intera giornata, dalle 9.30 alle 14.00, a cicli di 30’, il Parco della Favorita ospiterà la piantumazione degli alberi offerti dal Ministero. Di volta in volta, i Ranger e gli agronomi mostreranno ai presenti la corretta maniera di piantare un albero e illustreranno dal punto di vista scientifico il “guadagno in salute” per tutti noi e per l’ambiente.
Nello stesso tempo, i più piccoli avranno la possibilità di montare dei pony, messi a disposizione dal Comune.
“Gli alberi sono un elemento indispensabile dell’ecosistema nel contrasto ai cambiamenti climatici e nello sforzo di ridurre il gas serra ed è quindi dovere morale di tutti contribuire alla loro salvaguardia- dichiara l’Assessore Caronia – ma questa Giornata dell’Albero è davvero rilevante perché offre ai Palermitani l’occasione di vivere in maniera attiva il Parco della Favorita, il più importante polmone della città che di ulteriori spazi verdi avverte sempre più l’esigenza ”.
Allo scopo di rendere più agevole l’accesso alla Favorita, Viale Diana rimarrà chiusa al traffico per l’intera durata della manifestazione.
INFO:
335 5362549 



...l'idea è di partire da forme semplici e autonome di gestione dello spazio cosidetto pubblico...

Albergheri(ll)a: più che una guerrilla gardening all'Albergheria.


Il nome i Giardinieri di Santa Rosalia nasce da una riflessione sulla poca "sacralità" attribuita agli spazi e al verde nella città di Palermo, in quartieri come l'Albergheria. La "sacralità" si incontra in questo quartiere in forma di chiese, altarini, edicole votive, statue di Santi e Madonne circondate da fiori e foto. Tali elementi che ormai fanno parte dell'arredo urbano del centro storico di Palermo sono la chiave di lettura di un mondo che ancora ha dei simboli in cui si riconosce.
In tempi antichi le piante e gli alberi erano stati investiti di questo potere simbolico ed erano l'incarnazione della divinità e del misticismo, un pò come le statue dei santi al giorno d'oggi. Un esempio del valore attribuito agli alberi è l'Albero Cosmico, Yggdrasil, che con le sue radici sprofonda sin nel regno infero, mentre i suoi rami sostengono l'intera volta celeste. Quest'albero era venerato in diverse culture del passato e, insieme a questo, i luoghi sacri per eccellenza erano i boschi. Con l'avvento del cristianesimo si è iniziato a perseguitare i culti "pagani" legati alla natura e a bruciare e distruggere i boschi sacri.
La nostra ipotesi nasce dall'idea che dedicando le piante a Santa Rosalia, potremmo superare questo atteggiamento di non curanza e di poco rispetto da parte degli abitanti del quartiere nei confronti delle piante e del verde pubblico. Cercando di votarci ai loro santi vorremmo avvicinarci a loro, per stimolarli ad un diverso atteggiamento grazie alla simbolicità con cui rivestiamo un oggetto, una persona, un luogo, una pianta. Del resto Santa Rosalia a Palermo è una vera e propria icona e una garanzia, invocata un pò da tutti: dagli antifascisti ai senza tetto, dalle vecchi ai giardinieri. In più per noi il suo significato simbolico si carica di un valore aggiunto se ricordiamo che lei viveva nei boschi e aveva nome di pianta. Anche noi ci votiamo a lei per sperimentare questa fusione tra sacro e profano, per creare un nuovo bosco sacro che invada l'Albergheria e dilaghi in ognidove, perchè pensiamo che per ritrovare la natura non bisogna scappare dalla città, bensì portarla in città.
Per fare questo oltre a pale, zappe, rastrelli vogliamo utilizzare il teatro, la musica, il gioco, perchè crediamo nella potenzialità dell'arte come strumento politico e sociale. Siamo convinti che l'arte deve scendere per strada per comunicare, influenzare e farsi influenzare in uno scambio rigenerante con la quotidianeità e la semplicità del mondo reale. L'arte non è puramente ricerca estetica. Le nostre azioni teatrali raccontano di personaggi reali o inventati, del passato palermitano o della mitologia che collegano la loro storia a quella di una pianta. Questi personaggi donando ognuno una pianta alla città di Palermo, legheranno il loro destino a quello della pianta lasciata all'Albergheria. Come in passato si usava collegare un albero ad una divintà, ad esempio l'ulivo è abero sacro ad Atena e Merlino, il mago, pare si fosse trasformato in nocciolo, così i personaggi che incontreremo all'Albergheria nel corso delle nostre incursioni subiranno questa metamorfosi in pianta e attraverso questa i loro destini saranno per sempre legati agli spazi verdi prescelti nel quartiere.
Le nostre azioni non vogliono essere definite di "volontariato", noi vogliamo solo sperimentare nuove possibilità di intervento da parte di qualsiasi individuo nel mondo collettivo, in questo caso urbano. Modalità generatrici in alternativa a quelle distruttrici che caratterizzano più spesso, le azioni della massa sugli spazi pubblici. Per creare questo bosco sacro nel quartiere, abbiamo bisogno della partecipazione degli abitanti sia nella fase realizzativa che in quella di manutenzione. Infatti, partiamo dal presupposto che questo progetto non realizzi qualcosa di puntuale e finito nel tempo ma sia un costante lavoro che inneschi un lento processo di appropriazione degli spazi. Pensiamo che per avviare questo processo ci sia bisogno di ritornare costantemente sui luoghi per prendersi cura di quello che è stato seminato nel terreno e tra la gente. 
"Lucus lucus est arborum multitudo cum religione, nemo composita multitudo arborum, silva diffusa et inculta"