Albergheri(ll)a ai Cantieri Culturali della Zisa / 6,7,8 gennaio 2012


In occasione del risveglio dei Cantieri Culturali della Zisa, i Giardinieri di Santa Rosalia non esitano a metterci e lasciarci lo zampino. Dopo una giornata uggiosa, in cui i giardinieri (noti freddolosi) hanno preferito rintanarsi sotto qualche capannone, il 7 e l'8 gennaio sono state giornate assai più produttive, grazie soprattutto all'operatività e all'organizzazione dei cugini, i membri di Guerrilla Gardening Palermo, e ai ragazzi e alle ragazze dell'Accademia di Belle Arti, il cui laboratorio di Scultura sorge proprio accanto all'area che abbiamo deciso di "restaurare". I Cantieri Culturali hanno un urgentissimo bisogno di cure!


Il nostro campo di battaglia è stato un quadrato di terra di 50 mq, praticamente una foresta di erbacce, rovi e, immancabile come sempre, tanta munnizza. Un terreno fertile per disquisizioni architetto-filosofiche tra chi voleva lasciare che la natura si esprimesse liberamente tra i vialetti ritagliati in mezzo alla foresta vergine e chi avrebbe voluto radere al suolo ogni cosa che superasse i 5 centimetri di altezza. Le due correnti hanno trovato un assai estetico compromesso e, grazie anche all'irrefrenabile tagliaerba del professore dell'Accademia (ai cui lapilli per fortuna siamo tutti sopravvissuti), il risultato è alquanto gradevole.



Come altre volte in precedenza, i giardinieri hanno un po' indossato i panni dei carpentieri e, armati di martelli, pallet, chiodi hanno costruito tre panchine e un tavolo che è stato subito inaugurato e utilizzato durante i pranzi al sole delle due giornate di lavoro.



Tra i giardinieri c'è anche stato chi, trovandosi con le mani in mano, non sapendo come meglio occupare le proprie energie, ha dipinto di blu delle aste di ferro pressoché inutili, rendendo più arioso e variopinto il neonato giardino. Non prima però di aver studiato a fondo gli ingredienti della vernice utilizzata, nel caso in cui a qualcuno venisse in mente di addentare un pezzo di asta, non si sa mai.


Alla fine della prima giornata i ragazzi dell'Accademia hanno realizzato una comodissima capanna di canne, per quando piove, e un busto di donna bianco con, al posto della testa, tante farfalle realizzate con le parti secche delle foglie della yucca. Una vera opera d'arte la seconda, un gioco divertentissimo per i bambini la prima.

L'8 gennaio è stato, invece, il giorno in cui i giardinieri hanno indossato i panni dei cuochi. Come sempre da strapazzo. L'immancabile fortuna di cui godono questi outsider della società ha permesso loro di incontrare sul loro cammino Vittorio, noto marmellataro palermitano. Con le arance amare (mica tanto) raccolte il giorno prima da giardinieri e altri membri della rinascita dei Cantieri, abbiamo così potuto preparare un'ottima marmellata di arance, nonostante gli innumerevoli semini che qualcuno, il cui nome omettiamo per non ledere la sua ottima reputazione, ha lasciato in mezzo alla polpa.



Mentre gli impegnatissimi partecipanti ai forum dei 3 giorni hanno concluso i loro incontri di studio, la marmellata finiva di cuocere e così, tempismo perfetto, i giardinieri hanno potuto farla assaggiare a tutti, squisitamente adagiata su un letto di pane e burro. Gnam!


Ovviamente non poteva essere tutto così semplice! Prima di mangiare i giardinieri hanno obbligato il gentile pubblico ad assistere alla celeberrima fiaba cinese "Il filosofo e il giardiniere" [tratta da "Racconti di saggi giardinieri" di Pascal Fauliot e Patrick Fischmann]. Riassunta in poche e poco poetiche parole: il saggio che parla parla parla e il giardiniere che lavora lavora lavora.

"La nuvola dell'ignoranza passa senza innaffiare la terra".

A noi servono altri tipi di nuvole.


Santa Lucia al Giardino Segreto di Ballarò

Il 13 dicembre, in occasione della festa di Santa Lucia, i Giardinieri e l'associazione Handala (grazie al contributo economico del CESVOP) hanno inaugurato il Giardino Segreto a Ballarò. La mattina insieme ai giocolieri e acrobati che hanno fatto divertire tanti bambini della vicina scuola elementare "Nuccio". La sera insieme ai musicisti e a quintali di arancinette e cuccia (quest'ultima preparata dalle laboriose mani di CucChiara, un gruppo di donne siculo-africane dell'oratorio di Santa Chiara).